LA CASA IN COLLINA
Nelle colline di Eupilio, tra il lago e le montagne a pochi passi da Como, una casa di famiglia è stata radicalmente rinnovata dallo studio milanese di Gianluca Tronconi riadattandola alle esigenze della giovane coppia di abitanti, ultimi eredi della proprietà. Il lessico contemporaneo adottato dal progettista ne ha modificato profondamente l’aspetto, soprattutto rispetto ai volumi e al ritmo dei pieni e dei vuoti. Il risultato è una residenza sobria ed elegante, riconoscibile sin dalla facciata in mattoni, un chiaro omaggio alla memoria materiale dei vecchi casali lombardi.
“La casa di famiglia è sempre stata un posto ricco di ricordi e di esperienze felici a contatto con la natura. Ma una sua sostanziale ristrutturazione era necessaria per adeguarla ai comfort e alle abitudini della vita contemporanea”.
L’allestimento del piano terra si sviluppa sul concetto di accoglienza, di una casa progettata per essere condivisa con amici e familiari, dove la cucina gioca un ruolo da protagonista. Il fulcro dello spazio è l’isola Convivium in PVD bronzo con piano in marmo Calacatta oro lucido, che si congiunge al tavolo Era System in rovere fumé, integrato al corpo principale. I contenitori e le boiserie Principia, anch'essi in rovere fumé, completano la cucina. In una posizione più riservata, all’interno di un ambito ricavato con divisori Modus System, troviamo una wet kitchen interamente in acciaio inox.
“La disposizione dell’isola permette di connettere direttamente la zona di preparazione degli alimenti con la zona pranzo integrata e con il soggiorno”.
Anche gli ambienti dell’interrato, insieme al déhors, sono stati in gran parte definiti dalla medesima idea di convivialità. La cantina voltata, per esempio, è il posto dedicato alla degustazione di una collezione di bottiglie pregiate. Poco fuori, nei pressi della piscina scoperta, accanto al giardino dove sono stati salvaguardati l’orto storico e il brolo di famiglia, un deck attrezzato con una cucina outodoor Artusi è lì a dimostrare come ogni singolo spazio possa trasformarsi in un luogo speciale per i rituali e i piaceri della condivisione.
“L’orto racchiude uno spazio affettivo, pieno di ricordi e di gesti familiari, molti dei quali legati all’infanzia: ci rammenta i rituali del ritrovarsi a piantare, a raccogliere e a cucinare tutti insieme. Ed è per questo che abbiamo voluto salvaguardarlo”.