MING E JERRY, LONDRA
AT HOME, 22.02.23
Sono circa le quattro del pomeriggio quando Ryan e Aaron, di 7 e 5 anni, rientrano a casa da scuola. Il primo si mette a giocare con il Cavalier King di famiglia, l’altro va ad esercitarsi al pianoforte. Siamo a Londra, in una casa vittoriana di cinque piani nel suggestivo quartiere di Little Venice. I bambini sono i figli dell’investitore immobiliare Ming Chong e di Jerry Ferguson, arrivati nella capitale inglese 5 anni fa da San Francisco.
“Quando si è presentata l’occasione, ci siamo trasferiti qui con l’idea che i nostri figli crescessero in una delle capitali più internazionali e multiculturali d’Europa. Ci piace molto l’equilibrio tra gli spazi verdi e le belle architetture di questa città, dove ogni quartiere ha la sua identità e personalità. Di Little Venice amiamo i canali, la bellezza che offre ad ogni scorcio e gli edifici d’epoca in stucco bianco. Non abbiamo avuto dubbi nell’individuare il tipo di abitazione adatta alle nostre esigenze e che ci facesse sentire a casa”.
Ming aveva già abitato a Londra nel 1998, in occasione del suo MBA alla London Business School, e da allora ha sempre coltivato l’amore per questa città e la passione per l’architettura. È stato lui ad effettuare la ristrutturazione e la scelta degli arredi.
“Ho voluto occuparmene personalmente, seguendo il mio istinto progettuale, pensando a come avremmo vissuto la casa. La cucina è il luogo del cuore per la nostra famiglia, volevo che fosse centrale e ben illuminata. Siamo appassionati di musica, i nostri figli suonano il piano, che è il protagonista del soggiorno. E così via… per noi è fondamentale che gli interessi siano condivisi e gli spazi di ciascuno rispettati. Siamo davvero soddisfatti del risultato finale, che combina le antiche modanature con l’estetica contemporanea”.
“Il design d’interni mi appassiona e lo considero un fattore in grado di influire sul mio umore quotidiano”.
Nella casa, dove si susseguono bei cornicioni e caminetti in marmo, una grande porta finestra si affaccia sul giardino anteriore e inonda di luce gli spazi al piano terra. Lì è stata posizionata la cucina, due pareti simmetriche in rovere fumo, con al centro una lunga isola dal piano in marmo.
“Ho scelto un legno naturale con tonalità scura che si abbinasse all’architettura vittoriana e, per lo stesso motivo, la finitura champagne per maniglie, rubinetterie e ante con cui è attrezzata l’isola. Il piano di lavoro in marmo, invece, richiama i camini”.
“Ci piace ospitare amici a cena e l’isola al centro facilita la convivialità durante la preparazione dei cibi. Per non parlare dello spazio a disposizione sul piano d’appoggio per gli aperitivi!”.
Chiacchierando con Ming e Jerry, si sono fatte le cinque, il sole sta tramontando e per i bambini è pronta la cena: zuppa cinese e pizza. La multiculturalità si costruisce anche a tavola.