EXTRAORDINARY, EVERYDAY
Cosa rende il quotidiano straordinario?
Cosa consente di trasformare gesti abituali in esperienze eccezionali?
Attraverso storie, luoghi e progetti diversi tra loro, “Extraordinary, Everyday” percorre quelle linee sottili che connettono le persone agli spazi e agli oggetti, che intessono relazioni, idee e tradizioni per creare suggestioni nuove ogni giorno. Un racconto a episodi, in ciascuno dei quali si delineano i valori e i principi creativi di Arclinea e si celebra la dimensione culturale del design, del cibo e dei rituali della cucina.
Il momento preferito dell’architetto Javier Sánchez nella sua casa tra le montagne messicane di Valle de Bravo è il risveglio alle prime ore del giorno, per godersi il sorgere del sole e la vista del vulcano. La routine quotidiana inizia con la meditazione, poi una corsa, un bagno nel lago di acqua piovana, a volte una sauna.
Progettata dal proprietario insieme all’americano Robert Hutchison, Rain Harvest Home nasce dal desiderio di un buen retiro in un contesto paesaggistico avvolgente e incontaminato. Ma diventa molto di più.
JAVIER SÁNCHEZ E ROBERT HUTCHISON
I due architetti, prima ancora che colleghi, sono buoni amici. Entrambi specializzati in soluzioni in equilibrio tra eleganza formale e impatto economico-ambientale minimo, hanno sviluppato il progetto confrontandosi costantemente, in uno scambio continuo di idee e riflessioni. Obiettivo: realizzare una residenza il più possibile autosufficiente a livello idrico ed energetico all’interno della riserva naturale El Peñón, una zona caratterizzata da estati umide e inverni estremamente aridi, dove l’acqua scarseggia ed è una risorsa preziosa.
“La mia idea era di costruire una semplice capanna ispirata a quella di Alvar Aalto in Finlandia, per godermi questo luogo incredibile con la mia famiglia”.
UN PROGETTO IN ARMONIA CON LA NATURA
Il progetto di Rain Harvest Home si compone di una serie di tre volumi bassi – una residenza principale, uno studio indipendente e una spa-area benessere – dotati di un sistema di serbatoi per la raccolta e la purificazione dell’acqua piovana. I tre spazi sono stati concepiti come dei portici integrati nella vegetazione, in modo da consentire di godere del paesaggio sempre, vivendo le giornate di bel tempo al sole e quelle piovose al coperto.
Il progetto della casa rispetta il luogo sia attraverso il layout che i materiali utilizzati. Una piattaforma di cemento e pietra vulcanica funge da base, mentre il tetto è sostenuto da pareti in legno e colonnato perimetrale in metallo. Completano la struttura tre lucernari in grado di catturare luce solare favorevole agli interni.
In che modo la Riserva ha influenzato il design?
JS: All’interno della Riserva si è liberi di progettare quasi tutto ciò che si vuole. Purché si rispettino alcune regole riguardo le dimensioni, l’altezza, la raccolta dell’acqua… Noi ci siamo interrogati su come far “scomparire” la casa tra la vegetazione e come integrare nel progetto la cultura del bagno, che aveva una connessione molto forte con questi luoghi, dove in epoca pre-Ispanica si praticava il bagno di vapore Temazcal.
RH: Abbiamo valutato la possibilità di realizzare una casa piccola e magari un bellissimo bagno esperienziale separato, ma poi è intervenuta Lorenia, la moglie di Javier, e abbiamo dovuto mediare… Risultato, un bagno all’interno della casa e fuori una spa, che interpreta le qualità naturali dell’acqua attraverso una vasca termale, una sauna e una doccia a vapore con al centro una vasca-tinozza di acqua piovana a cielo aperto.
JS: La casa è progettata in modo che quando le porte sono aperte, queste scompaiano nei muri e l’intero spazio risulti all’aperto, come un grande portico attraversato dal vento, dai suoni e a volte anche dalla nebbia.
LA CUCINA, CUORE E LUCE DELLA CASA
Al centro di questo singolare progetto in dialogo con una terra ancestrale, la cucina. Una grande isola Italia in acciaio lunga 5 metri, lineare, è stata posizionata al centro dell’ampio portico, punto di snodo dell’abitazione e luogo dove si concentra la vita della casa.
“Ciò che penso sia davvero bello di questa cucina è il design pulito, tipico di Arclinea. Un segno forte, ma sufficientemente neutro per fare da sfondo alle persone, ai loro oggetti e rituali domestici”.
La definizione della cucina come “cuore della casa” si adatta al vostro progetto?
JS: La casa è frutto di diverse ispirazioni. Una di queste è sicuramente l’idea della cucina – lì dove c’è il fuoco e le persone si relazionano al cibo – come fulcro della stessa. Un’altra ispirazione riguarda il materiale in cui è realizzata e proviene dall’installazione di 100 scatole di alluminio di Donald Judd a Marfa, in Texas. L’isola in acciaio si fonde armoniosamente con l’architettura, ma allo stesso tempo riflette la luce e porta il paesaggio all’interno, creando un effetto sorprendente. La cucina diventa un oggetto luminoso, un po’ come un’opera d’arte al centro dello spazio.
RH: Anche di notte l’effetto è magico. Abbiamo intenzionalmente tenuto l’illuminazione artificiale ridotta poiché c’è l’acciaio che emette un bagliore soffuso. Il suo design senza tempo, inoltre, si contrappone perfettamente alla bellissima collezione di ceramiche artigianali, piatti e bicchieri materici provenienti da Oaxaca, dei padroni di casa. L’ambiente è incredibilmente elegante ed incredibilmente semplice allo stesso tempo.
UN LUOGO PER CORPO E ANIMA
Rain Harvest Home è aperta al paesaggio e ai ritmi della natura, ma anche agli amici e ai familiari. La cucina isola, con le sue generose proporzioni, ospita più di venti persone contemporaneamente ed è spesso scenario di piacevoli serate all’insegna di cibo, buon vino e conversazioni brillanti. Le giornate sono punteggiate da momenti speciali e rituali che si ripetono, rinnovandosi ogni volta.
Come si esprime la convivialità in questo progetto?
JS: Il cibo, il vino, il cucinare insieme costituiscono una dimensione in cui le persone possono aprirsi e parlare delle cose importanti della loro vita. Penso che l’ambiente cucina, in particolare, rappresenti oggi uno spazio di sperimentazione per apprendere, scambiare conoscenze e condividere esperienze, non tanto gastronomiche, quanto di vita in generale.
RH: Considero un vero privilegio poter venire in questa casa quando voglio e sono troppi i momenti che amo trascorrere qui, da elencarli tutti. Adoro passeggiare nella riserva, scomparire nel paesaggio, trovarmi di fronte a una nuova costruzione o imbattermi nei bagni termali. Adoro quando Felix, il padre di Javier, è qui e prepara i suoi famosi Martini cocktail nel patio o quando a fine serata ci ritroviamo fuori davanti al braciere a goderci il fuoco e un bicchiere di vino.
Penso che per me e Javier in quanto architetti il valore di questo progetto vada oltre il design e abbia piuttosto a che vedere con l’esperienza di essere qui e di vivere gli spazi.
JS: Questo posto è uno spazio di pace, allo stesso tempo è uno spazio di ispirazione. Un luogo di connessioni dove coltivare uno stile di vita sano e olistico, con la natura a fare da palcoscenico straordinario.
UN ESPERIMENTO DI DESIGN RIGENERATIVO
Riserva El Peñón è un insediamento di 450 acri ad alto valore paesaggistico, che ha raggiunto autosufficienza idrica per le 80 famiglie residenti, divenendo un modello di convivenza di una comunità con la natura. All’interno della riserva, ad ogni abitazione è richiesto di contribuire alla raccolta di acqua piovana generale. Con Rain Harvest Home gli architetti sono andati oltre, progettando un’abitazione non solo 100% autonoma a livello idrico, ma anche in grado di conferire la sua eccedenza ai serbatoi della riserva.
“La casa è un prototipo di design rigenerativo. Il progetto è un esempio di architettura definita dal contesto, in armonia con l’ambiente circostante, in celebrazione del paesaggio.”
Qual è stata la vostra responsabilità di progettisti in un contesto così particolare?
RH: La Riserva è un luogo magico, che persegue due scopi: uno è rigenerare il suolo, l’altro è raccogliere l’acqua. Nel nostro lavoro, Javier e io siamo costantemente impegnati a integrare principi di progettazione sostenibile che incoraggino a fare di più con meno. Come designer, abbiamo il dovere di discutere di questi temi ed esplorare nuove possibilità.
JS: Progettazione sostenibile significa anche integrare i processi naturali nella vita di una costruzione. È molto emozionante vedere una casa funzionare in modo naturale, fa sì che tutto entri in gioco. Rain Harvest Home è un esperimento in corso, per dimostrare cosa sia possibile fare con la raccolta dell’acqua piovana all’interno di un sistema a circuito chiuso. Ovviamente, la scienza deve fare i conti con le condizioni metereologiche, che sono imprevedibili. La casa deve convivere con questo, ed è un’esperienza di apprendimento costante per noi. Si tratta di integrare il design nel ciclo dell’acqua e della vita.